La via giusta per la sostenibilità

 

La parola “sostenibilità” è ormai entrata nel nostro lessico quotidiano, tutti sappiamo di cosa si tratta, ma a volte, nella gestione ordinaria delle cose, facciamo ancora fatica a fare scelte sostenibili fino in fondo. Spesso, infatti, non è facile destreggiarsi tra chi è sostenibile per davvero e chi si è solo rinfrescato l’immagine…

Indubbiamente la sostenibilità passa dal piatto e dalla scelta di ciò che ci nutre. La lavorazione o meno dei prodotti, la stagionalità, la provenienza e l’imballaggio sono parametri importanti per capire il peso della nostra spesa sull’ambiente perché più un prodotto si allontana dalla sua forma originaria e meno è sostenibile. 

In COpAPS parlavamo di sostenibilità già nel 1979 quando siamo nati. Nella nostra mission leggiamo: “il lavoro è… mezzo di inserimento sociale… in un contesto agricolo sostenibile…”. E la nostra mission è più che valida ancora oggi!

Il contesto sostenibile è rappresentato dai nostri campi coltivati con metodo biologico, vale a dire che per favorire e mantenere l’equilibrio tra comunità vegetali e animali sono concessi esclusivamente apporti esterni di sostanze naturali, presenti cioè in natura, e non le sostanze chimiche di sintesi. Coltivare con metodo biologico significa recuperare antiche pratiche proprio perché a ridotto impatto chimico: le colture sono ruotate periodicamente per utilizzare al meglio le risorse del suolo e impedire l’insorgenza di parassiti; le varietà vegetali e animali impiegate sono le più adatte all’ambiente e le più resistenti, naturalmente, alle malattie; infine, si utilizzano letame e compost per arricchire il suolo di sostanza organica

In COpAPS oggi coltiviamo ortaggi, frutta, piccoli frutti come ribes e fragole, piante aromatiche e ornamentali. Queste produzioni sono sostenibili perché prevedono tante lavorazioni manuali: come la preparazione delle talee e la semina, il trapianto, il diserbo, la raccolta, la selezione dei prodotti da portare al mercato. 

Ma la sostenibilità dell’agricoltura si misura soprattutto dall’impatto sociale sulla comunità, funzione che va di gran lunga oltre la semplice produzione di beni alimentari. Le attività agricole assumono infatti un valore sociale quando sono indirizzate al benessere delle persone e all’inserimento socio-lavorativo di lavoratori svantaggiati. Anche il Green Deal europeo oggi lo scopre, delineando una nuova strategia di crescita sostenibile e inclusiva per rilanciare l’economia, migliorare la salute e la qualità della vita delle persone, prendersi cura della natura, aiutare le categorie fragili e, allo stesso tempo, promuovere l’inclusione sociale.

Quando COpAPS è nata nel 1979 aveva un obiettivo: creare opportunità di lavoro per persone con disabilità intellettiva; nasceva come cooperativa agricola con finalità sociali, precorrendo i tempi del Green Deal odierno. I beneficiari della nostra cooperativa erano e sono tuttora persone con disabilità e in situazioni di svantaggio. Sono loro che svolgono le attività agricole, partendo dalle più semplici, come zappare, fino a quelle più complesse. Le produzioni agricole biologiche ben si integrano con le difficoltà delle persone che accogliamo. I ritmi lenti legati alla stagionalità consentono di lavorare senza ansia, diversificando le lavorazioni e allo stesso tempo ripetendole nel tempo. Inoltre, le attività manuali e semplici, svolte all’aria aperta, permettono a tutti di approcciarsi al lavoro. La possibilità di seguire lo sviluppo delle piante, dalla semina fino alla raccolta dei prodotti agricoli, dà concretezza e senso al lavoro svolto. Tutto ciò genera motivazione, benessere e soddisfazione; i partecipanti si sentono utili, produttivi e parte di una comunità. E anche questa è sostenibilità!

Ma i benefici non sono limitati alle singole persone accolte: tutta la comunità ne è coinvolta con un effetto a cascata. Vivere vicino ad un’azienda che rispetta l’ambiente rende la vita più sana e piacevole per i cittadini, tranne forse quando si concima col letame… Gli ecosistemi prossimi all’azienda sono più ricchi di biodiversità. Il paesaggio e il territorio sono tutelati, così come le produzioni locali. Comprare locale o a Km0 è sostenibile perché riduce gli spostamenti di merci e persone, i prodotti acquistati sono più che freschi, di stagione e ricchi di elementi nutritivi che altrimenti si perderebbero a causa della conservazione. Comprare da chi produce permette di creare relazioni, scoprire prodotti “nuovi”, ma che sanno di antichi saperi e di giustizia sociale. Tutto ciò ha un’enorme valenza educativa per le future generazioni, sia per la salvaguardia del territorio e della sua storia, sia dal punto di vista umano e dell’inclusione.

Ogni singolo cittadino può essere coinvolto in questo circolo virtuoso, per esempio attraverso il sostegno dei progetti di COpAPS, tramite le donazioni e la destinazione del 5xmille. L’agricoltura sociale, con il progetto #MANDACIAZAPPARE, è la destinazione della raccolta del 5xmille per il 2022. Perché attraverso la semplice azione di zappare, il primo passo nel mondo del lavoro, i nostri beneficiari scoprono le loro destrezze nascoste e ne fanno un mestiere.  

Ognuno può diventare parte di questo progetto, anche tu! 

Basta una firma per destinare il tuo 5×1000 a COpAPS.

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